Il senso delle donne per il vino: 12 etichette al femminile

Raffinate enologhe, imprenditrici innovative, ambasciatrici del proprio territorio: le donne del vino sono sempre più numerose. Tenaci, appassionate, poliedriche ed esperte interpretano gusti e tendenze, valorizzando vitigni e terroir regalandoci vini di carattere, come i dodici che abbiamo selezionato dal nostro catalogo, firmato da alcune delle numerose produttrici con cui collaboriamo e che vogliamo celebrare in occasione dell’8 marzo.
Sukula - Barolo Meriame
Riika Sukula, finlandese innamorata da sempre del Piemonte e selezionatrice di etichette per la sua azienda di importazione di vino, nel 2005 sceglie di cambiare vita e di trasferirsi a Serralunga d’Alba (CN) per dedicarsi alla produzione di Barolo. Ad accompagnarla in questa avventura c’è il marito, il cuoco Jyrki Sukula. Nasce così, nel 2006, la loro boutique winery a conduzione familiare che conta poco meno di 5 ettari di vigneto dove a farla da padrone sono le varietà Nebbiolo e Barbera.
Il Barolo Meriame ha origine dal celebre cru di Serralunga d’Alba, caratterizzato da terreni argillosi e calcarei, con viti esposte a ovest e sud-ovest a un'altitudine compresa tra i 230 e i 360 metri.
Un vino che si distingue per la sua ricchezza di complessità e struttura, incarnando autenticamente il suo terroir: balsamico, con note di frutti rossi maturi e spezie delicate, regala una beva importante e capace di preservare intatta l'eleganza, l'agilità e la piacevolezza del sorso. Perfetto con brasati, carni di cavallo ma anche piatti della cucina asiatica.

Castello di Uviglie - Extra Brut Le Cave Blanc de Blancs
Nel cuore del Monferrato, le antiche cave sotterranee di pietra da cantone del Castello di Uviglie raccontano la storia di un fondale marino antico 17 milioni di anni, originato dall’antico Mare del Piemonte. Scavate nel corso di oltre 1.200 anni, le cave della cantina Castello di Uviglie, grazie a un progetto di rivalutazione compiuto dalla famiglia Bonzano sono oggi dedicate all’affinamento del Metodo Classico. Una sperimentazione d’eccellenza che vede in prima linea Francesca Bonzano, che nel 2020 a causa del Covid lascia il suo lavoro a New York, presso un’importante agenzia di comunicazione del ramo wine, per tornare in Italia e occuparsi dello sviluppo dell’azienda di famiglia.
Nei luoghi sotterranei dell’antica roccaforte del XIV secolo, il processo di rifermentazione in bottiglia de Le Cave Extra Brut millesimato avviene molto lentamente, affinando sui lieviti per 44 mesi. Realizzato con uve Pinot Nero e Chardonnay, è una bollicina effervescente ed elegante, brillante alla vista e con sentori fruttati e di crosta di pane e note minerali al palato. Fresco e cremoso, si sposa con crostacei in salsa bernese, primi piatti di verdure, pesce arrosto, carni bianche e formaggi saporiti.

Baldessari Michela - Pinot Nero
Una storia di passione profonda, di impegno e di perseveranza, quella dell’Azienda Agricola Baldessari, che sulle colline che circondano Trento, porta avanti la sua visione di viticoltura naturale. A proseguire quanto fatto dal padre Giuseppe, oggi c’è la figlia Michela, caparbia e determinata, che produce vini capaci di trasmettere l’essenza della natura e del territorio in cui nascono. Regime biologico e rispetto dell’ambiente sono i cardini sui cui si basa l’attività portata avanti da Michela, tra terreni inerbiti, interventi minimi in vigna e nella vinificazione e una selezione attenta delle uve.
È così che nasce, tra gli altri, l’elegante Pinot Nero dell’azienda che cattura l’attenzione con il suo colore rosso rubino e brillante, mentre il suo bouquet aromatico affascina il naso con note di frutti di bosco e prugna. In bocca spiccano struttura ed equilibrio, rendendolo il vino ideale per arrosti, carni alla griglia ma anche peperoni ripieni.

Popphof - Moscato Giallo Secco
Un legame antico quello che unisce l’enologia e la famiglia Menz, proprietaria dal 1722 di Tenuta Popphof, i cui vitigni si estendono nei territori di Marlengo, dove si produceva vino fin dal 1592. A portare avanti la tradizione secolare della famiglia Menz negli ultimi decenni è stato Andreas, appassionato cantiniere, oggi affiancato dalla figlia Katarina, che si prepara a prendere le redini dell’azienda. Ambasciatori di un mondo alpino dove storia e modernità si incontrano, i Menz hanno da sempre un occhio di riguardo per il loro territorio, per preservarne intatto lo spirito, le tradizioni e i sapori e per questo si dedicano ai vigneti con cura e attenzione seguendo tutta la filiera di produzione, dai germogli al raccolto, passando per una pressatura accurata e una fermentazione controllata, dando vita anno dopo anno a vini eccezionali. Ne è un esempio il Moscato Giallo Secco,ottenuto da uve coltivate a 350 metri in terreni ricchi di argilla e micacisti che gli donano un profondo ed elegante bouquet aromatico. Nel calice si svelano così profumi di rose fresche, albicocche e pesche, mentre al palato il sorso è setoso con un finale accompagnato da note minerali. Ideale in abbinamento con gamberi alla catalana, risotto agli asparagi, tortelli di zucca, zuppa di legumi e formaggi freschi.

Tonello - Lessini Durello Pas Dosé Riserva IoAura
Un Metodo Classico Riserva creato con uve 100% Durella, varietà autoctona che trova nel cuore dei Monti Lessini, tra Vicenza e Verona, e nella dedizione e visione innovativa di Diletta Tonello la sua massima espressone.
Classe 1991, Diletta Tonello, alla guida della cantina di famiglia e del Consorzio di Tutela Vini del Lessini Durello, di cui è presidente, lavora le vigne mettendo in risalto le caratteristiche uniche del territorio dei Monti Lessini. In azienda non è solo lei a rappresentare la femminilità nel vino, ma anche i suoi vini che portano ciascuno il nome di donne della mitologia greca, come ioAura, dedicato alla dea del vento che porta nuova vita e prosperità. Una bollicina strutturata elegante e decisa che affina sui lieviti in bottiglia per 60 mesi. Un pas dosé di colore giallo paglierino tendente al dorato, con perlage fine e persistente, che regala profumi di crosta di pane, vaniglia e frutta matura, mentre in bocca l’aroma dei lieviti lascia spazio a una sensazione unica di freschezza. L’abbinamento ideale per piatti a base di carne bianca ma anche pesce fritto o alla griglia, frutti di mare o risotti di verdure.

Tessère - Raboso rosato Redentor Metodo Familiare
Vitigno rosso autoctono, le cui origini si perdono nei secoli e sembrano risalire fino ai tempi di Plinio il Vecchio, il Raboso Piave ha avuto grande fama nel Seicento ed è stato coltivato nella maggior parte dei territori a sinistra del Piave fino agli anni Sessanta, per poi rischiare l’estinzione. A salvarlo, una ventina di anni fa, un gruppo di coraggiosi vigneron che ne hanno rilanciato la produzione, tra cui la cantina Tessère di Noventa di Piave (VE), che prima con Ilario Bincoletto e oggi con sua figlia Emanuela ha fatto del Raboso il protagonista indiscusso della propria produzione, cogliendo l’essenza di questa bacca e del territorio dove cresce.
Dalle uve di Raboso vinificate in purezza nasce così lo Spumante Metodo Classico Raboso Rosato Redentor, bollicina di colore rosato tendente al cipolla che poi sfuma nell’oro con il prolungarsi della sosta sui lieviti. Grazie alla vinificazione in acciaio con fermentazione in bottiglia e sui lieviti, questo spumante regala all’olfatto intensi sentori di melograno, agrumi e mela, arricchiti da note di mora di rovo, marasca e liquirizia. Al sorso si rivela acidulo, vivace, con una complessità gradevole che rende Raboso Rosato Redentor una bolla originale e sfiziosa, ideale per accompagnare happy hour tra gli amici in abbinamento a taglieri di salumi e affettati, oppure come accompagnamento per primi e secondi piatti anche elaborati.

Terre Nere - Rosso di Montalcino
La storia della cantina Terre Nere di Montalcino parte da lontano: dal secondo dopoguerra, quando Salvatore Vallone si trasferisce dalle campagne di Palermo nel cuore della Toscana insieme alla sua famiglia. Sarà poi il figlio Pasquale a prendersi cura della fattoria di famiglia e a fondare la cantina che vede oggi in prima linea la nipote Francesca, anima dei vini prodotti in queste terre nere, originate dall’antico vulcano spento del Monte Amiata. Fondendo tradizione e innovazione, e ispirandosi all’antica relazione tra uomo e terra, Francesca in vigna sceglie tecniche di agricoltura biologica, utilizzando solo prodotti naturali per promuovere la biodiversità e mantenere la relazione con l’habitat circostante. Ai propri vini impone invece l’affinamento in botti di Slavonia, per rendere al meglio l’espressività del singolo vigneto come nel caso del Rosso di Montalcino ottenuto da uve 100% Sangiovese Grosso coltivate a Castelnuovo dell’Abate, su terreni di galestro e limo, a circa 220 metri di altitudine. Un vino dal color rosso rubino con sfumature granate, che al naso esprime sentori di marasca, viola e mammola. In bocca spicca per la sua grande finezza con un tannino ancora giovane, ma di ottima qualità, a cui si aggiungono una buona freschezza e un retrogusto piacevolmente fruttato e avvolgente. Da provare con salumi e formaggi, pici all’aglione, primi piatti al sugo di carne, pollame e carni rosse.

Col di Lamo - Brunello di Montalcino
Giovanna Neri è una donna dal carattere autentico e senza fronzoli che si riflette nelle sue scelte, così come nei suoi vini ricchi di personalità, eleganti, rigorosi, espressione più pura del Sangiovese.
Quella di Col di Lamo è una realtà tutta al femminile che, grazie a un entusiasmo dirompente, all’impegno e alla dedizione, ha saputo ritagliarsi un posto di primo piano a Montalcino, e non solo, con il suo Brunello di Montalcino DOCG. Un vino elegante, ottenuto da uve Sangiovese coltivate secondo i principi dell’agricoltura biologica, che si caratterizza per equilibrio, dedizione ed entusiasmo. Al naso si presenta ampio e ricco in cui le note di prugna e marasca matura sono arricchite da tocchi speziati e suggestioni balsamiche. Al sorso è intenso e nobile, con tannini maturi: un vino di corpo, rinvigorito da un’acidità ben bilanciata, che permette una bevibilità piacevolissima e un finale lungo e sapido. Ideale con piatti importanti a base di carne rossa, selvaggina e cacciagione, con le tagliatelle con sugo di cinghiale e con la trippa.

Argillae - Umbria Bianco Primo d'Anfora
Produttrice e vicepresidente del Consorzio Vini di Orvieto, Giulia Di Cosimo è alla guida di Argillae, cantina a 20 km a nord di Orvieto. Dopo la laurea in Economia all’università Bocconi di Milano e un master, Giulia decide di trasferirsi in Umbria per dare nuovo impulso all’azienda fondata dal nonno, con l’obiettivo di fare di Argillae un punto di riferimento nel panorama enologico umbro puntando su qualità, unicità e sostenibilità. Elemento centrale l’argilla, principale componente dei terreni, che non solo nutre le viti e le uve ma, sotto forma di anfora, ne diventa contenitore e custode. Nasce da qui Primo d’Anfora, il primo vino della cantina a essere interamente fermentato e affinato per 8/9 mesi in anfore di terracotta. Un connubio di antiche tradizioni e innovazione che ha portato alla nascita di un bianco che non teme le sfide del tempo: un blend di uve Grechetto, Drupeggio e Malvasia di colore giallo intenso e con un bouquet di profumi raffinati e intriganti, che si rivelano lentamente. A spiccare al naso sono soprattutto sambuco e note agrumate che si alternano a sentori di muschio e mandorla a cui si aggiungono aromi floreali che cedono progressivamente il passo a profumi fruttati e di sottobosco.
In bocca questo bianco è dapprima ricco e morbido, per poi svilupparsi in modo ampio e persistente durante il sorso per terminare con un finale sapido e dalla fresca acidità. L’abbinamento ideale con una cucina raffinata a base di pesce, ma anche con carni bianche e cacciagione.

Curto - Nero d'Avola Fontanelle
La famiglia Curto si dedica alla coltivazione della vite fin dal lontano 1670 nel territorio di Ispica, nel suggestivo sud-est della Sicilia, abbracciando le province di Ragusa e Siracusa. Un’eredità importante oggi raccolta da Francesca Curto, che guida l’azienda seguendo le orme del padre che le ha trasmesso l’amore per la campagna, il rispetto per i suoi prodotti e la passione smisurata per i grandi vini.
Un amore che l’ha portata a lasciare gli studi in Giurisprudenza per seguire il richiamo del Nero d’Avola, affrontando con coraggio le sfide del cambiamento climatico, grazie anche a una visione estremamente contemporanea che la porta a gestire i vigneti e le risorse idriche secondo i principi della viticoltura sostenibile, con un occhio sempre attento all’eleganza e all’autenticità del Nero d’Avola in tutte le sue espressioni. Ne è un esempio Fontanelle, rosso di grande eleganza e struttura che si contraddistingue per le sue note di carruba matura, i suoi intensi aromi di ciliegia, prugna e frutti di bosco, arricchiti da note di cioccolato. Al palato è morbido, avvolgente e complesso, con tannini vellutati e un finale lungo e persistente. Da gustare con carni rosse alla brace, selvaggina e formaggi stagionati.

Hibiscus - Zhabib
Hibiscus è l’unica cantina dell’isola di Ustica e sotto la guida di Margherita Longo – agronoma intraprendente che ha scelto di lasciare Roma e il suo lavoro al Ministero dell’agricoltura per tornare a Ustica e dedicarsi all’azienda di famiglia e proseguire quanto fatto dal padre Nicola – produce vini di grande carattere e freschezza che rispecchiano la natura vulcanica dei suoli, la vicinanza al mare e la biodiversità del meraviglioso paesaggio dell’isola. Tra i vitigni autoctoni spicca lo Zibibbo, da sempre coltivato sull’isola e vinificato da Hibiscus in versione passita nello Zhabib: un vino intenso e solare che trasmette gli aromi fruttati delle uve moscato, regalando piacevoli sensazioni dolci di mandorle, fichi secchi e miele, in un equilibrio con gradevoli note di freschezza. Il pairing perfetto per pasticceria a base di frutta secca tipica della tradizione siciliana, formaggi piccanti ed erborinati e dessert a base di cioccolato.

Tenute Olbios - Vermentino di Gallura Superiore Lupus in Fabula
Nel cuore della Sardegna, tra i venti del mare e il granito della Gallura, Daniela Pinna porta avanti con passione e dedizione l'eredità familiare presso Tenute Ólbios. Ólbios è il nome che gli antichi Greci diedero a questa terra e riflette il profondo legame di Daniela con il suo territorio e con il Vermentino, vitigno coltivato dalla sua famiglia da tre generazioni.
In qualità di presidente del Consorzio di Tutela del Vermentino di Gallura DOCG, Daniela si impegna a tutelare e valorizzare il patrimonio enologico della sua terra, mentre guida Tenute Ólbios con una visione chiara che mira a produrre vini distintivi e rappresentativi della Sardegna, puntando sull'ecosostenibilità e sulla valorizzazione delle varietà autoctone, affinché esprimano al meglio le loro caratteristiche. Così il Vermentino in purezza Lupus in Fabula colpisce il suo sapore pieno e la sua lunga persistenza al naso come al palato. A prevalere sono note di frutta a polpa bianca, pera, pesca e fiori tipici della macchia mediterranea, biancospino e pero selvatico, accompagnati da sentori di scorza di arancia e pompelmo. In bocca è lungo con un finale persistente e ammandorlato con echi minerali. Da sorseggiare come aperitivo ma anche con antipasti di mare, con insalate o alici marinate, ma anche sauté di cozze, oltre a pietanze vegetariane.
