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    Clos Fornelli: la rinascita della viticoltura corsa

    venerdì, 04 aprile 2025 Irene Perico, venerdì, 04 aprile 2025 (0 minuti di lettura)

    Quella di Clos Fornelli, cantina dell’Alta Corsica, è una storia di tenacia, determinazione e amore per il proprio terroir e le sue espressioni enologiche. È grazie alla caparbietà di Marcel Vanucci se oggi possiamo degustare vini che racchiudono l’anima più autentica di questo angolo di isola, nella fascia pedemontana meridionale della Castagniccia. Dopo una carriera decennale come controllore aereo all’estero, Vanucci torna in Corsica nel 1964 per lavorare nella fattoria di famiglia e proseguire quanto fatto dai suoi predecessori, i pastori Ghiseppu e Saveriu Vanucci, che all’inizio degli anni Trenta avevano piantato viti di Malvasia, Sciavone, Grenache e Niellucciu il cui vino veniva solo in parte venduto localmente a privati, piccoli commercianti e nelle cantine di Bastia. Durante il suo percorso, Vanucci si deve però scontrare con le imposizioni del governo francese che, in seguito alla perdita dell’Algeria e dei suoi terreni, obbliga la piantagione di varietà non autoctone, privando la viticoltura corsa della sua autenticità. Uno sradicamento a cui Vanucci e altri si oppongono con grande risolutezza reimpiantando i vitigni appartenenti a questo terroir: Malvasia, Niellucciu e Sciaccarellu.

    Figura chiave della rinascita della viticoltura corsa, Vanucci ha trasmesso la propria passione e determinazione alla figlia Josée, ingegnere agronomo, che con il marito Fabrice ha dato un’ulteriore svolta alla tenuta di famiglia decidendo nei primi anni Duemila di non conferire più le uve a una cooperativa per iniziare a produrre le proprie cuvée.

    Il terroir e le pratiche green

    Situato nell'entroterra corso, a 10 km in linea d'aria dal mare, il vigneto di Clos Fornelli nasce sulle terrazze alluvionali del fiume Bravone caratterizzate da un terreno argilloso, costellato di sabbie miste e ricco di minerali come scisti lucenti, scisti blu, metabasalti, quarzi e graniti: tutti elementi che contribuiscono a “firmare” in modo indelebile i vini di questa cantina. A seconda delle parcelle, l'argilla varia in proporzione e profondità e rappresenta un prezioso alleato per la conservazione dell'acqua, sempre più scarsa. Per affrontare il riscaldamento globale e la crescente siccità, Josée e Fabrice hanno cercato di rendere più resilienti le viti di Clos Fornelli facendo il più possibile a meno dell’irrigazione e decidendo di non usare erbicidi sostituiti da fertilizzanti verdi che aumentano la fertilità del terreno, migliorandone la sua porosità e capacità di ritenzione idrica. Un approccio sostenibile che guarda più al benessere e alla salvaguardia del pianeta che al ritorno economico: «Finché le nostre viti non sono in pericolo, non irrigando accettiamo di accontentarci di rese a volte modeste», sottolinea Josée Vanucci.

    I vini

    Fin dalla prima vendemmia la direzione che Josée e Fabrice volevano imprimere alla cantina era chiara: valorizzare e puntare sui vitigni autoctoni, a partire dallo Sciaccarellu. Una scelta controcorrente rispetto allo stile dei vini rossi prodotti fino a quel momento in Corsica per i quali si prediligevano soprattutto Niellucciu, Syrah, Grenache. Vinificando una vecchia parcella di Sciaccarellu i due coniugi di Clos Fornelli hanno dato vita a uno dei primi rossi 100% Sciaccarellu dell’Alta Corsica che però inizialmente ha fatto fatica ad affermarsi nella sua zona di produzione perché ritenuto troppo snello e leggero.

    Sciaccarellu, Niellucciu e Vermentinu sono i vitigni al centro della produzione di Clos Fornelli, impegnata attivamente anche nel recupero e nella reintroduzione graduale di antiche e rare varietà riscoperte dal Centre de Recherche Viticole de Corse come Biancu Gentile, Minustellu, Codivarta, Riminese e Carcaghjolu.

    La Robe d'Ange Rouge

    Questo 100% Sciaccarellu è vinificato da Clos Fornelli dal 2005in vasche di cemento usando lieviti indigeni selezionati e senza nessuna solfitazione all’inizio della vendemmia. Dopo tre settimane di macerazione delle uve, il vino affina dai 6 ai 10 mesi: il risultato è un rosso che cattura lo sguardo con il suo colore rubino chiaro mentre al naso il bouquet aromatico è intenso, con note di spezie, pepe, rosa e frutti rossi. In bocca è molto elegante, solare e di buona tensione, caratteristiche ritenute da molti atipiche per un vino mediterraneo. Fresco e vivace è lungo e con un sottofondo di macchia mediterranea e spezie che lo rende ideale in accompagnamento a pesce o carne alla grigli, sushi e tajine.

    La Robe d'Ange Blanc

    Ottenuto da uve Vermentino è un bianco gourmet delizioso che affina in diversi contenitori (uova di cemento, vasche di acciaio, muid di legno e anfora) dove rimane a contatto con i lieviti autoctoni per diversi mesi con continui battonage. Di colore giallo pallido e brillante, sprigiona al naso profumi aromatici, floreali e burrosi: un Vermentino di bel corpo, rotondo e fresco da gustare come aperitivo e con frutti di mare, ostriche, pollame e piatti della cucina asiatica.

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